Vi ricordate dello Champagne trovato negli abissi del Mar Baltico? Beh, ci sono novità!!

Ok, se non vi ricordate nulla ne avevo scritto qua:

http://percorsidivino.blogspot.it/2010/07/bollicine-abissali.html

Se non avete voglia di leggere il post ve lo riassumo in poche righe: nel 2010 furono scoperto nei fondali del Mar Baltico 30 bottiglie di champagne di 230 anni fa sono state scoperte sul fondo del Baltico. Secondo gli esperti, grazie alle ottime condizioni di conservazione, potrebbe trattarsi dello champagne ancora bevibile più invecchiato della storia. I vini, appartenente alla Maison Veuve Cliquot, sono stati trovati da alcuni sub a una profondità di 55 metri farebbero parte di una spedizione effettuata da Re Luigi XVI allo zar russo Pietro il Grande.
Foto: Repubblica.it
La notizie di questi giorni, riportate su Repubblica e su Il Messaggero, rappresentano una sorta di aggiornamento, forse un po' tardivo visto che sono passati 5 anni, circa la tipologia e il profilo gustativo dei 168 champagne ritrovati.
Infatti, i ricercatori della National Academy of Sciences (PNAS) ha diffuso quanto segue: "Ho personalmente assaggiato 100 microlitri, due sole gocce, iniettate con una siringa sulla mia mano" racconta Philippe Jeandet, professore di biochimica alimentare presso la facoltà di scienze dell’Università di Reims, tra i co-autori dello studio. Citando enologi professionisti che, come lui, hanno potuto assaggiare vari campioni di questo champagne, che comprendeva Veuve Clicquot, dell’Heidsieck e del Juglar (stando a quello che era scritto sui tappi), il prof. Jeandet l’ha definito "molto giovane, di spiccata freschezza, con una nota floreale o fruttata". Ha poi aggiunto: "Siamo rimasti davvero sorpresi nel constatare che questo champagne era perfettamente conservato, sia dal punto di vista della composizione chimica sia da quello dell’aroma. Ci ha sconvolto il fatto che le percentuali di acido acetico erano solamente poco più elevate degli champagne moderni».
Foto: Repubblica.it
Inoltre, le analisi di laboratorio hanno attestato che gli champagne avevano al loro interno tracce chimiche di legno, derivanti sicuramente da una vinificazione in botti di quercia, una gradazione alcolica di 9,5% vol. e un residuo zuccherino di circa 150 g/l. 

In tutto questo c'è sola una cosa che non mi mi torna e non mi fa dormire tranquillo di notte: cinque anni fa è stato scritto che ad assaggiare per la prima volta lo champagne è stata l'esperta finlandese Ekka Gruessner Cromwell-Morgan la quale avrebbe definito il contenuto delle bottiglie di colore oro scuro con un forte retrogusto di tabacco, di grappa, di frutti bianchi, quercia. 
Ma i primi ad assaggiare sti champagne non sono stati i ricercatori francesi? Mah, a me sta notizia mi sa tanto di fuffa giornalistica.....

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